Top 3

Visualizzazione post con etichetta 2011. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 2011. Mostra tutti i post

24.5.12

Emily Opium


"Scegliere e portare il proprio profumo, è come scegliere la propria aura"

Emily Blunt, funge da nuova testimonial per Yves Saint Laurent. La celebre maison, riedita nuovamente la campagna pubblicitaria per Opium; profumo immortale, simbolo di sensualità e perdizione.
Le AD campaigns precendenti sono ricordate per lo scalpore suscitato. Ricordiamo il cartellone del 2000 con Sophie Dahl completamente distesa su di un lenzuolo di raso nero che la innalza come un gioiello candido ed eccitante. Un gioiello nudo, specifichiamo. Un gioiello dalle forme generose che si vedono benissimo, anzi.
Sophie Dahl_AD Opium_2000





Lo stesso nome della fragranza fu dato suscitando non poche perplessità: opium, che in italiano significa oppio. Un conosciuto stupefacente, la cui forma più diffusa nella Parigi della Belle Epoque era il laudano. Un omaggio alla Parigi di una volta e alla donna. La donna Opium emozionale, voluttuosa, bizantina.
La bellezza di Emily è stata scelta come simbolo dello scrigno Opium. E del suo contenuto. Un contenuto che abbina le classiche note di gelsomino e rosa a quelle del benzoino, della cannella e del pepe.
Ricordo che era il profumo preferito di mia madre. Spendeva cifre esorbitanti. Non lo trovava mai del formato che desiderava. Una volta si fece dare in profumeria una boccetta di formato mini. Ma veramente mini. Credo di non aver mai visto una boccetta così piccola. Poi venne affiancata dal formato più grande. Lo cercava sempre senza diffusore. Voleva sentire le gocce sulla pelle. Come una volta. YSL è sempre così immortale. Opium forse è il suo filtro di giovinezza.

Emily porta una cascata di boccoli color del diavolo. Una catena imponente le cinge le sottili clavicole. Un completo nero, giacca tuxedo e pantoloni la fascia come una seconda pelle. La giacca lascia intravedere i seni, lasciando poco spazio all'immaginazione. Un enorme opale al dito, che ricorda lo scrigno del profumo. C'è un predatore nella scena, ma lo sguardo famelico è tutto di Emily Blunt. Rimarrà.

23.3.12



 Issey Mijake A/W









Dalle sfilate di Parigi, Issey Miyake ci presenta la geometria più irrazionale adattata al corpo della donna.  Fantasmagorico il cappotto in 3D, creato sul contrasto tra nero-bianco-rosso. Le opere di Miyake sono fondate sulla percezione della vista e del tatto: geometrie che confondono i nostri ricettori più profondi, tessuti d’avanguardia.
Altrochè Biennale.



22.3.12




Louis Vuitton S/S 2011






La perfezione, la leggerezza. La sintesi della Donna. Louis Vuitton adagia sul corpo della Donna per la sua collezione Spring/Summer 2012 l’equilibrio. Femminilità, candore invernale. Anche Chanel per le prossime stagioni abusa del bianco, dei decori preziosi ma non vistosi. Entrambe le maison celebrano la purezza, sia nel set della sfilata che nei capi. Marc Jacobs però ha segnato una stilettata, un colpo da vero duellante d’onore.
Le scarpe sono semplici, per niente pretenziose; la francesina fusa al sabot è geniale. Vediamo delle borse deliziose, trasparenti e fini. Gli abiti hanno un pattern di ricami quasi ripetitivo ma che viene interrotto da piume e pietre brillanti. Le giacche sono così perfette, raggiungono a malapena il polso.
Delizioso, leggero, francese.


21.3.12



L’intro è un rimando al film “Stavisky”, diretto da Alain Resnais. Un rimando notabile mediante la colonna sonora, secondo elemento suggestivo del corto di Lagerfeld. Meravigliosa fotografia e taglio delle inquadrature. Interessante lo spunto della trama, reso piuttosto scialbo e offuscato dalla bellezza del marchio Chanel. Dicevo, introduzione data dalla colonna sonora del film “Stavisky”, composta da Stephen Sondheim. Curiosità: i costumi di questo film francese erano di Yves Saint Laurent.

4.10.11

Creepers

Le porta quel nano di Billie Joe dei Green Day. Le portavano i Rocker inglesi tra le nebbie del Tamigi. Ora sono su tutte le passerelle, confermando il ritorno del look androgino degli ultimi anni. Dopo le giacche pulite di Jil Sander e Calvin Klein, dopo le gonne a sacchetto di Junya Watanabe e le pitture rupestri di Comme des Garçons un nuovo elemento si aggiunge alla de-erotizzazione del corpo femminile.

Marni (€315 su Net-a-Porter)
Da portare con pantaloni ultra-skinny, magari arrotolati sopra la caviglia. Danno un look decisamente indie. Per sdrammatizzare si possono portare con i calzini lunghi e delle gonne a tinta unita. Camicie bon-ton o di jeans completano il look. Se siete invece vittime dell'esagerazione come la sottoscritta, esagerate con borchie e blazer dalle spalle spigolose.

Prada le fa sembrare più scarpette da tennista in quanto a colori, ma l'effetto è molto urban. (€590)


Ho visto anche un paio di creepers da Siste's in Via Indipendenza a Bologna. Girano intorno ai 200 euro, ma memore di accessori del marchio di dubbia resistenza, vi consiglio di provarle con cura.

L'orgia della scarpa alternativa arriva direttamente da ASOS; questi i modelli più curiosi:
£125.00, con penna compresa con cui decorare a piacimento
£89.00                                   










 

Per chi non vuole comperare su internet, esistono anche le bancarelle del vintage o quelle di Bologna al Venerdì e al Sabato. 

Creepers tripla suola, from Asos, £125.00

 

Dato che sono una curiosona e in particolare mi piace vedere la creatività al di fuori delle riviste patinate, mandate pure delle foto con i vostri outfit, le più belle verranno pubblicate. Magari a tema punk-creepers. Un bacio.